ROSSI: IL SINDACO MENO VOTATO MA CON PIU’ POTERI DI TUTTI…

Complice una fredda domenica di inizio primavera e le limitazioni imposte per fronteggiare il covid, abbiamo provato a fare due conti sui “numeri” collegati direttamente alle vicende politico-amministrative cittadine. Proprio sulla base dei “numeri”, si può dire che l’attuale sindaco di Brindisi Riccardo Rossi è senza dubbio il primo cittadino che ha ottenuto meno voti da quando esiste l’elezione diretta del sindaco. Con i 10.253 voti del primo turno, infatti, Rossi ha ottenuto il 23.5% tra coloro che si sono recati al voto (43.629). Tradotto in termini assoluti, invece, a fronte di 71.842 brindisini aventi diritto al voto, la percentuale di consenso di Rossi scende al 14,27%. Non è sbagliato dire, pertanto, che l’attuale sindaco governa con il consenso ottenuto da poco meno di 15 cittadini su 100.

Per quanto riguarda, invece, il partito espressione di Rossi. Brindisi Bene Comune, con i 2.869 voti ottenuti al primo turno, rappresenta il 3,99% degli aventi diritto al voto a Brindisi.

Nonostante questi numeri, però, Riccardo Rossi è sicuramente il sindaco più potente che Brindisi ricordi. Il suo partito occupa le due figure apicali dell’Amministrazione (con Rossi e con il Presidente del Consiglio Cellie). Il futuro urbanistico di Brindisi, invece, continua a stare nelle mani del prof. Borri – scelta personale di Rossi – e le speranze di poter avere finalmente un Piano Urbanistico Generale sono riposte proprio in Borri e nel “suo” Politecnico a cui il Comune di Brindisi ha affidato un incarico di consulenza.

Rossi, poi, quando arriverà a scadenza il nuovo consiglio di amministrazione della STP, sceglierà in perfetta solitudine il nuovo Presidente, visto che è anche Presidente della Provincia e quindi rappresenta da solo l’intero capitale sociale della società di trasporti.

E potrà fare la stessa cosa anche nella prossima assemblea del Consorzio ASI di Brindisi visto che voterà per nome e per conto del Comune capoluogo e della Provincia e cioè della maggioranza assoluta del capitale sociale.

Presiede, inoltre, l’Ambito Territoriale dei servizi sociali e l’assemblea dei sindaci dell’Asl di Brindisi.

Proprio perché rappresenta una piccola fetta dell’elettorato, però, avrebbe dovuto condividere le azioni di governo della città ed invece viene accusato esattamente del contrario, tanto è vero che il PD si è visto costretto a redigere un nuovo documento programmatico per tentare di imprimere una svolta nei sistemi di conduzione dell’ente. Nelle scorse settimane, poi, ha azzerato la Giunta ed ancora oggi nessuno sa cosa sta accadendo visto che gli sviluppi della crisi si svolgono tutti all’interno delle “segrete stanze” del Palazzo.

Intanto, di quella risicata maggioranza che lo elesse a sindaco della città non fa più parte da tempo la lista di LEU, visto che i consiglieri sono transitati in altre formazioni politiche.

A tutto questo si aggiungono una situazione finanziaria dell’ente a dir poco disastrosa e tante scelte che andrebbero assunte in maniera partecipata. E invece è materia per pochi. Forse anche meno di quanti hanno scelto questo personale politico per guidare la città.

 

 

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