Nota del consigliere e assessore regionale Fabiano Amati
“È tutto pronto per l’internalizzazione della RSA di Ostuni, a partire dal prossimo 1° ottobre. Un risultato che conferma la vittoria della legge e della sanità pubblica, con il contributo decisivo dei manager e dirigenti della Asl di Brindisi e dei dirigenti regionali, ai quali va il mio sentito ringraziamento.
Dalla ricognizione definitiva effettuata emerge che le unità di personale interessate al transito dalla gestione privata a quella pubblica sono 47, come rappresentato sin dal primo momento, e non 56; questo personale transiterà immediatamente nella Asl di Brindisi per garantire la continuità assistenziale e nelle more delle procedure concorsuali con titoli di preferenza.
Un risultato importantissimo per la sanità pubblica e anche per i lavoratori, i quali avranno finalmente contratti a tempo pieno, economicamente migliori e con maggiori garanzie.
Sul personale delle pulizie e delle cucine, la Asl ha proposto un transito nelle aziende dell’appalto, con contratti a tempo pieno e indeterminato, con il beneficio della clausola sociale e quindi senza la necessità di dover ricorrere a selezioni concorsuali. Una soluzione, questa, molto vantaggiosa e che però potrebbe essere ulteriormente ridiscussa qualora lo stesso personale e i sindacati dovessero preferire una soluzione più precaria, ossia il transito diretto nella Asl, come fatto per Campi Salentina e il Centro di riabilitazione di Ceglie Messapica. Su questo punto, insomma, credo che si possa rimeditare, considerata la grande disponibilità della Asl di Brindisi e dei suoi manager a garantire tutto il personale, nei limiti delle prescrizioni legali.
Certo, resta in fase di approfondimento la vicenda degli educatori (4 o forse 2), che non avrebbero i titoli legali per svolgere quel tipo di attività nelle strutture pubbliche, in base alla legge e non al capriccio dei manager Asl.
Sul punto valga una parola di chiarezza: la legge prima di tutto e nessuno può proporre la sua violazione, attraverso ulteriori proroghe del contratto al gestore privato o attraverso l’autorizzazione a svolgere attività professionali per le quali non si possiedono i titoli idonei. Certo, ci occuperemo della questione per comprendere se vi siano o meno possibilità giuridiche per non scontentare nessuno – ed è questo anche il mio auspicio e il mio compito – ma nessuno può pensare di sabotare un procedimento legale, chiedendo violazioni di leggi o minando il consenso ampiamente maggioritario all’internalizzazione del personale in servizio. Siamo dunque alle battute finali di un percorso lungo e complesso, ma oggi possiamo dire che a trionfare sono la legalità, la buona amministrazione e il diritto dei cittadini a una sanità pubblica efficiente e trasparente”