RSA Ostuni – Caroli (Fdi): La Commissione Sanità chiede il rinvio dell’internalizzazione, ma l’Assessore Amati decide di andare avanti…

“Deve essere un bacino elettorale particolarmente importante, quello di Ostuni, per l’assessore Fabiano Amati per non aver neppure aspettato la lettera con la quale la Commissione Sanità – su proposta mia, ma anche del presidente Mauro Vizzino e del collega del PD, Maurizio Bruno (e quindi di due autorevoli esponenti brindisini del centrosinistra e quindi della sua maggioranza) – si chiedeva alla ASL di Brindisi, al Dipartimento regionale Salute e alla Giunta regionale di prorogare di tre mesi la gestione privatistica della RSA di Ostuni, per evitare che la pseudo internalizzazione possa non prevedere la totale assunzione dei 52 dipendenti.

“Le audizioni di oggi, infatti, hanno dimostrato che regna una confusione senza precedenti: non si conosce neppure il numero esatto (oscilla fra 11 e 18)  dei dipendenti che in mancanza di titoli, per accedere a un posto pubblico, dal primo ottobre sarebbero licenziati. Mentre non si riesce neppure a comprendere quale tipo di contratto a tempo determinato (e per quale durata) dovrebbe essere garantito agli altri dipendenti che allo stato attuale sono assunti a tempo indeterminato dalla cooperativa Medihospes che gestisce da anni la RSA. Insomma, un salto nel vuoto che per i licenziati dovrebbe essere colmato dalla ‘buona volontà’ di qualche politico, ma nella prossima legislatura. È evidente che perché l’impegno sia mantenuto è indispensabile che fra gli eletti ci sia necessariamente il collega Amati, visto che è lui che si è incaponito in questa operazione di riappropriazione di servizi sanitari che nascono come pubblici e che negli anni passati si era deciso, con gara, di affidare a privati. Come Fratelli d’Italia non avendo pregiudizi per il privato che lavora nella sanità pubblica, ci siamo sempre e solo fatti una domanda: quale gestione è più conveniente e pesa meno sulle casse regionali (e quindi costa meno ai pugliesi?). Oggi in Commissione c’è stato ribadito, dai vertici della sanità brindisina e pugliese, che il passaggio in argomento è a costo zero. Noi non ne siamo certi, anzi siamo convinti che la RSA di Ostuni gestita dalla ASL costerà ai brindisini poco meno di un milione di euro in più rispetto a quello che costava con una gestione privata! Sia ben chiaro, e come Fratelli d’Italia, lo abbiamo più volte sostenuto che siamo favorevoli alle stabilizzazioni dei dipendenti, per garantire loro maggiori garanzie occupazionali, ma il rischio in queste operazioni è che a transitare non siano tutti, ma dopo un periodo a tempo determinato, dovendosi svolgere una selezione pubblica, almeno il 50% di essi rimangono senza lavoro.

“Infine, ma non ultimo. Perché tutto questo darsi da fare per la RSA di Ostuni se ci sono altre 10 RSA pugliesi che si trovano nelle stesse condizioni (Alberobello, Locorotondo, Modugno, Mola di Bari, Sannicandro di Bari, Noicattaro, Crispiano, Torricella, Alessano e Copertino)? Perché tutta sta fretta solo per l’unica RSA brindisina e quelle baresi, tarantine e leccesi pagano lo scotto di non avere un assessore così ‘affezionato’ al territorio?”

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