Sacra Corona – fermi non convalidati, ma Buccarella & Co. restano in carcere

Parziale colpo di scena nella vicenda che vede coinvolti quattro esponenti di primo piano della frangia tuturanese della Sacra Corona Unita. Il gip del tribunale di Brindisi Barbara Nestore, infatti, dopo gli interrogatori di garanzia, durante i quali si sono tutti avvalsi della facoltà di non rispondere, ha emesso prioritariamente una ordinanza cautelare, per gravi indizi di colpevolezza e quindi grazie a questo Salvatore Buccarella resterà recluso nel carcere napoletano di Secondigliano, mentre gli altri tre in quello di Brindisi.

Dopo di che lo stesso giudice delle indagini preliminari si è dichiarato incompetente. Quindi da questo momento il sostituto procuratore antimafia Carmen Ruggiero avrà venti giorni di tempo per riformulare l’ordinanza e rivolgersi al giudice delle indagini preliminari di Lecce per i provvedimenti conseguenti.

Come è noto, le manette ai polsi di “Totò Balla”, di “Robertino l’americano”, del figlio Pasquale e di Vincenzo Schiavone erano scattate il primo settembre a seguito dell’emissione di un decreto di fermo da parte della dott.ssa Ruggiero con l’accusa di associazione di stampo mafioso e, per due di loro, di tentata estorsione.

Buccarella, infatti, una volta fuori dal carcere dopo decenni di detenzione, aveva ripreso la guida del troncone tuturanese della quarta mafia, con il chiaro intento di mettere in un angolo personaggi emergenti, riuniti nel clan dei “giovani sacristi” e di tornare a dettare le regole delle attività criminali, partendo proprio dalle estorsioni. Il tutto, senza trascurare la necessità di dimostrare la propria forza anche attraverso gesti eclatanti nei confronti di chi, in questi anni, aveva fatto mancare il sostegno economico alle famiglie dei reclusi.

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