Presso la Sala Conferenze di Palazzo Virgilio, Brindisi, si è tenuto un incontro dal titolo:”Sangue cordonale, quale futuro? Facciamo chiarezza”. L’incontro, organizzato e promosso da Adisco (Associazione donatrici italiane sangue cordone ombelicale), ha voluto focalizzare l’attenzione sull’importanza della sensibilizzazione dei cittadini alla donazione del sangue del cordone ombelicale, ricco di cellule staminali, simili a quelle del midollo osseo, fondamentali nella cura di gravi malattie del sangue. Ha introdotto l’argomento, Lina Bruno, presidente della sezione territoriale di Adisco. Tanti e interessanti gli interventi e tantissime le persone intervenute. Fra i presenti, l’artista Carmelo Conte che, con Flavia Pennetta, fa da sponsor all’importante iniziativa. Si è parlato di portare l’argomento nelle scuole, perché i giovani saranno i donatori di domani. Soprattutto, bisogna capire l’essenzialità della comunicazione, per diffondere l’idea della donazione, che può salvare tante vite. I centri di prelievo e raccolta garantiranno il rispetto e l’uniformità delle procedure. Un centro di raccolta deve sensibilizzare, in primis, le associazioni che dovranno reclutare le donatrici. Ogni mamma può diventare donatrice. È un atto volontario, gratuito, anonimo e consapevole. Vengono fornite tante informazioni cartacee, ma, il contatto diretto, funziona in modo più efficace. Nei centri di raccolta, c’è la “sala del consenso”, dove la donatrice potrà firmare il proprio consenso, dopo avere ricevuto tutti i chiarimenti del caso. Non ci sono costi, la raccolta può essere effettuata sia da parto fisiologico che da parto cesareo. Ovviamente, non tutte le future mamme potranno essere donatrici, ci possono essere degli impedimenti, ma chi lo può fare, non dovrebbe avere alcun tipo di incertezza. Non ci sono conseguenze di alcun tipo, è un atto d’amore per aiutare chi ne ha bisogno e questo dovrebbe fare capire l’importanza vitale di un tale gesto. La comunicazione è essenziale. Anna Consales
