Sanità brindisina – Dalla Regione notizie negative per ospedale di comunità di San Pancrazio. A Francavilla problemi per rianimazione e centro nascite

La sanità nel Brindisino al centro dei lavori della III Commissione, presieduta da Mauro Vizzino. Oggetto delle audizioni odierne, richieste dai consiglieri di Fratelli d’Italia Luigi Caroli e Renato Perrini, la riapertura del reparto di ginecologia e ostetricia e l’attivazione del reparto di terapia intensiva/rianimazione dell’Ospedale Camberlingo di Francavilla Fontana nonché l’aggiornamento circa l’avvio all’avvio dei lavori e delle attività della casa di comunità e dell’ospedale di comunità di San Pancrazio Salentino.

Casa e ospedale di comunità di San Pancrazio salentino

Una situazione a rischio quella relativa alla realizzazione delle strutture territoriali di San Pancrazio, finanziate con fondi del Pnrr e quindi da ultimare entro la scadenza di marzo 2026. 

Nella precedente audizione era stato riferito dal responsabile Area gestione tecnica Sergio Maria Rini che per la casa di comunità i lavori sarebbero stati avviati a marzo mentre per l’ospedale sempre a marzo sarebbe stata convocata l’azienda per programmare l’avvio dei lavori. 
Rispondendo alla richiesta di Caroli in merito all’aggiornamento sulle tempistiche Rini ha confermato che il 3 marzo sono stati consegnati i lavori per la casa di comunità, e a maggio quelli per l’ospedale di comunità, procedendo preliminarmente con lo spostamento dei gruppi elettrogeni funzionali alle apparecchiature dell’ospedale. Da allora, però, tutto si è bloccato per intervenuti contrasti interni al consorzio al quale sono stati affidati, tramite Invitalia, i lavori. 

“Una situazione preoccupante – ha ammesso il responsabile dell’area tecnica – alla quale stiamo cercando di porre rimedio, al momento avendo concordato con il consorzio l’affiancamento di un’altra impresa a quella esecutrice”. Una scelta compiuta – ha replicato Rini al suggerimento di Caroli di procedere con la risoluzione del contratto – per evitare il rischio di allungare ancora di più i tempi (le durate programmate dei lavori sono rispettivamente di 9 e 12 mesi), finendo per sforare i termini di scadenza e perdere il finanziamento. 

“Ci vorrebbe un miracolo” per il sindaco di San Pancrazio Edmondo Moscatelli: “I tempi non sono più compatibili con quelli del Pnrr. Sono estremamente preoccupato. Dopo dieci anni di attesa è necessario venire a capo di questa vicenda”.

Con uno sforzo di ottimismo il responsabile dell’Area tecnica della Asl ritiene, con il concordato affiancamento, di poter accelerare e chiudere i lavori se non entro marzo entro giungo 2026. Il presupposto sarebbe che i lavori partano dalla prossima settimana. E su tale avvio il presidente della commissione ha chiesto di ricevere una comunicazione informale. Per un aggiornamento anche con il rup e con i rappresenti del consorzio Infratec scarl è stata programmata una nuova audizione tra due settimane.

Ospedale di Francavilla fontana: centro nascite e rianimazione

Ha chiesto risposte definitive Luigi Caroli in merito alla riapertura della ginecologia e del centro nascite e all’avvio della terapia intensiva e rianimazione dell’ospedale Camberlingo di Francavilla fontana. A rispondere non è stato però il direttore generale della Asl ma il direttore facente funzioni del presidio, Francesco Paolo Lisena. Un elemento che evidenzia “disinteresse” e che è stato stigmatizzato dal consigliere, interessato a conoscere gli intenti programmatici dell’azienda e della Regione: “Sono due anni e mezzo che attendiamo la riapertura del centro nascite e non mi pare che ci sano ancora le condizioni perché si possa verificare. Così come è surreale che ci sia una struttura di rianimazione pronta, con impianti e apparecchiature nuovi, che non può essere avviata”. 

Lisena ha sostenuto di aver messo in campo tutte le iniziative, “in coerenza con gli indirizzi aziendali”, per riattivare i servizi. Il reparto di ginecologia, ha spiegato, è dotato di un dirigente medico e 5 medici, dei quali solo tre sono turnisti: per tale insufficienza di personale medico il reparto con le degenze non può essere attivato. Né le procedure di reclutamento hanno avuto esito positivo. Ci sono poi problemi legati alle sale parto, che dovrebbero essere riallocate al piano superiore con il blocco operatorio.

Per quanto concerne la rianimazione Lisena ha riferito che è ripreso l’iter per l’accreditamento della struttura, ma esiste una grave criticità dovuta all’assenza di personale di comparto. I primi di luglio saranno avviate procedure di reclutamento, finalizzate a inserire almeno 10/12 necessari per attivare 4 posti di rianimazione. E tuttavia non sarà sufficiente perché manca la radiologia h24. Al momento – ha proseguito –  si sta verificando la possibilità di stipulare convenzioni con aziende sanitarie limitrofe per coprire i turni e si sta effettuando una ricognizione tra medici in quiescenza. Ha comunqeu confemrato che l’intento è quello di giungere quanto prima all’avvio sia della ginecologia e dell’ostetrica, sia della rianimazione.

Da un punto di vista tecnico il responsabile Sergio Rini ha aggiunto che per ostetrica – con un numero di nascite annuo superiore a mille –  è necessario prevedere una sala di emergenza connessa con il reparto oltre alle sale parto: si sta quindi procedendo alla progettazione con l’utilizzo di un finanziamento Fsc e ha stimato il tempo necessario al completamento in tre anni. “Le risposte ottenute – ha concluso Caroli – sanciscono la morte della ginecologia della zona centrosud della provincia di Brindisi e il totale depauperamento della sanità brindisina”.

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