SANTA TERESA, L’INTERVENTO DI COCCIOLO: “MAI PIU’ SIT-IN E APPELLO PER CHI HA PERSO IL LAVORO”

L’  INTERVENTO :   “  Mai  più  sit  in  per la Società   Partecipata  Santa  Teresa  e  un appello  per   chi  il lavoro  non  ce l’  ha  e   l’ ha perso  “.

Nelle   prossime   ore  ( e potremmo dire….. senza  alcuna  ironia, puntualmente  e per  l’ ennesima volta)  ci sarà  un  sit  in organizzato  dal  Sindacato   brindisino  Cobas   per i lavoratori  della   Partecipata  in House   della   Provincia  Santa  Teresa(  in concomitanza  del Consiglio Provinciale)  a  seguito    dell’  ennesimo annuncio da parte della   Società  della procedura  di  licenziamento    per i lavoratori  e   il rischio  più che concreto  che si  arrivi  purtroppo  alla chiusura della   Partecipata .

Un  “ destino  amaro” per   questi  lavoratori, che   da quasi   sei   anni  , a  fine dicembre,  ci   arrivano  con  l’ ansia, la  forte preoccupazione, la  paura   per un  “ futuro  eternamente  insicuro  “.

Una  vicenda     che  il sottoscritto   segue  molto da  vicino  da  diversi  anni, da  cittadino  e giornalista,  non  fosse  altro (  ma non è chiaramente  l’ unico  aspetto, per chi  conosce  ed apprezza  il mio impegno  e la mia professionalità) , purtroppo, per    un personale coinvolgimento  in sostanza  in una  “  vicenda  parallela”, in tema  di   Società  Partecipate  della  Provincia  di Brindisi.

Una  brutta  vicenda,    ormai   di  “ dominio  pubblico”,  tra   vecchie responsabilità ( come  affermo sempre, senza  esitazioni, ognuno   di noi, compresa   la classe politica  e chi  ha  ed ha assunto  responsabilità   amministrative   in questi anni, dovrà   fare  i conti  con la propria  coscienza ,i propri  errori ), errori, sottovalutazioni,  vertenze  legali,   contenziosi ( annunciati  e poi ritirati),  “giochi  e giochetti  politici”  che  poi  inevitabilmente, come  al solito, si  riversano   sull’  “ anello  più debole” :  il lavoratore.  Una vicenda ( e qui mi fermo, ma  probabilmente  si avrà  ancora  modo  e tempo  di  parlarne  ancora)   ancora  peggio  di quella  della Santa     Teresa,  ma  legate  tra  loro  da  “ comuni  denominatori”  quali la  dignità  lavorativa    e  gestioni  che riguardano   anche  e soprattutto   l’ impegno  degli  uomini .  Sì, quella  forza  e dignità  che  nonostante  tutto mi hanno spinto  ad andare avanti,  a non arrendermi,  a  continuare  a denunciare  certe situazioni, ad  intraprendere  anche altre  strade  ma  con  lo sguardo   e sempre la speranza  di ottenere  giustizia .

Ho   le  “ spalle forti” ( lo  affermo  senza banalità, in una vita  che purtroppo  ad ognuno  di noi  può riservare  sorprese  imprevedibili),  ma  so  cosa  vuol dire    “ perdere  il sonno, avere   profondi  sentimenti  di   paura  e preoccupazione  per il futuro”.

Sentimenti  condivisi  in questi  anni  con gli  amici  della  Santa   Teresa( e non solo), per  i quali   fieramente  mi sono battuto, trasmettendo  in un certo senso ( senza presunzione) la  mia grande forza  ad andare avanti, a crederci .  La  situazione  attuale denunciata  dal  Sindacato    Cobas   nel   comunicato  stampa  non lascia  spazio  per ora    a facili  ottimismi    :  “ già  annunciati   per il 2020  una  trentina  di licenziamenti , ai  costi   già sostenuti  dalla  Società   per la Cassa Integrazione    si  aggiungono anche   delle perdite che davvero  possono costringere   a portare  in  Tribunale  i libri  contabili “.

Parole   forti, roboanti, che , inevitabilmente, in queste   ore    stanno   riempiendo   la testa  dei  lavoratori,  in attesa  dell’ annunciato   sit  in   e  di  un   Consiglio   Provinciale    che dovrà  dare  delle risposte.

Ma    i  miei  amici  della Santa Teresa   non si arrenderanno, come  hanno sempre fatto,  e con proteste  e iniziative  sempre   civili, rispettose  anche  del ruolo   istituzionale   in questa  che  rappresenta   sicuramente   una delle vertenze  più complicate   sul  fronte    Partecipate.  E   lunedì  mattina, nel  sit  in organizzato    dai   Cobas, “ grideranno “ quel diritto   alla dignità  e il  Lavoro  che  non può essere sovrastato    da  tagli, decisioni  politiche  e burocratiche, e  chissà  quali altre  situazioni  e meccanismi.

Come  vi ricorderete,  già  nello scorso  anno  ho  fatto  e consegnato  agli  organi  di stampa    un appello  rivolto  al   Sindaco  e  Presidente  della    Provincia   Riccardo   Rossi,  il  Presidente   della  Task  Force    Regionale  sul Lavoro  e   le  crisi  occupazionali     Leo   Caroli,il  Prefetto  di Brindisi,  tutte le organizzazioni  sindacali,   qualsiasi  altra realtà  che  possa  dare  un contributo  alla soluzione  definitiva  di  questa   “ eterna   vicenda “ ( che vede, tra l’ altro, ancora   il mancato ricollocamento   delle  lavoratrici    del   Settore  Pulizie   passato  nei  mesi  scorsi  nelle competenze   della Regione   Puglia).

Lo     rifaccio  ora, mi sento  di farlo,  come  ogni cosa  che  mi esce  dal cuore, dall’ animo  di  un  lavoratore  che ha già subito  un’ ingiustizia .   E  dico  con  rabbia, determinazione,   e soprattutto  speranza   :   BASTA,  mai più  sit  in, infinite riunioni,  promesse, parole,  eccc….. si  ponga  fine  ad una vertenza  che  ha anche  procurato  depressioni   e purtroppo  anche  malattie  e decessi  “.

Partecipata   Santa  Teresa, vicenda   Multiservizi, Leucci,   comparto  aeronautico,  ex  lavoratori    Nubile( e scusate  se ne dimentico qualcuna), tutte devono  avere  soluzione,  senza  se  e senza  ma.

Non  c’è  dignità  senza   Lavoro,  il  mio   appello per chi  un lavoro  non  ce  l’ ha    e per chi   l’ ha  perso.

Buon  2020  a   tutti….

 

Ferdinando       Cocciolo

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