Scandalo Boeing – A processo sette brindisini del gruppo “Processi Speciali”

Ci sarà un vero e proprio processo durante il quale saranno chiarite le responsabilità di chi, con forniture di componentistica per aerei Boeing 787, ritenute non sicure, ha messo a repentaglio la vita di tanta gente.

Lo ha stabilito il giudice delle udienze preliminari del Tribunale di Brindisi Simone Orazio il quale ha disposto il rinvio a giudizio per sette imputati facenti parte delle due società brindisine coinvolte in questa vicenda che è salita agli onori delle cronache a livello nazionale. Si tratta della “Processi Speciali” e della “Manufactoring Process Specification”. Le persone coinvolte, invece, sono Vincenzo Ingrosso ed i suoi tre figli Antonio, Alberto e Alessandro, oltre a Domenico Salamino, Salvatore Di Santo e Virgilio Zecchini.

In sostanza, da Brindisi partivano pezzi di Boeing realizzati con materie prime difformi da quelle concordate con la casa costruttrice degli aerei e questo avrebbe potuto provocare problemi gravissimi per la sicurezza di equipaggi e passeggeri degli aerei. Da qui le accuse di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati come l’attentato alla sicurezza dei trasporti, l’inquinamento ambientale e la frode in commercio ai danni della Leonardo – divisione aerostrutture e della stessa Boeing.

La vicenda, quando venne alla luce, fece particolarmente scalpore, a tal punto da minare la credibilità dell’intero indotto aeronautico brindisino che vanta una tradizione in questo comparto.

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