SEMINARIO NEL LICEO CLASSICO “MARZOLLA” DI BRINDISI

“Il pensiero meridiano e Agenda 2030: etica della restanza per promuovere nei giovani la cura verso sé stessi, gli altri, la terra”. Questo il tema del seminario- evento che si svolgerà venerdì 21 ottobre presso l’auditorium “Cinzia Zonno” del Liceo Classico “Marzolla” di Brindisi, dalle 15:30 alle 17:30, con il coinvolgimento degli alunni delle classi terminali dell’indirizzo quinquennale e di quello quadriennale. Si apriranno i lavori ricordando il Prof. Franco Cassano, con la visione di un video; a seguire i saluti del Dirigente Scolastico, Prof.ssa Carmen Taurino; poi i saluti del Dott. Rino Spedicato, rappresentante del Centro Servizi Volontariato Brindisi Lecce. Sarà la volta, poi, del Prof. Angelo Salento, docente di Sociologia Economica, del Lavoro e dello Sviluppo presso l’Università del Salento, con una relazione sul tema “Il pensiero meridiano come strumento di uscita dalla marginalità culturale del sud, per ristabilire una relazione positiva con il proprio territorio”. Sarà poi letto un brano tratto dal libro di Annalisa Grillo “Educare al pensiero meridiano”, del quale gli alunni hanno letto più parti. Da tale lettura scaturirà un momento interattivo con gli studenti, a cura di Annalisa Grillo, laureata in scienze della formazione primaria presso l’università di Bari e docente presso la scuola primaria dell’Istituto Comprensivo “Giovanni Paolo I” di Stornara (FG).

Dopo il dialogo con i ragazzi ci sarà la testimonianza su buone prassi e cittadinanza attiva nel territorio di Brindisi, a cura di Davide Di Muri di “Palazzo Guerrieri”, Laboratorio di innovazione urbana.

Un pomeriggio per capire anche che, a livello pedagogico, possiamo considerare il Mediterraneo il grande laboratorio educativo presso il quale abbiamo avuto la fortuna di nascere e crescere. Se ci affacciamo sul Mediterraneo e facciamo parte di quell’Europa mediterranea che ha partorito la cultura greco- latina, che ha riempito di studi gli scriptoria medievali, che ha visto imperversare Arabi e tante dominazioni, che, per arrivare ad oggi, riceve e ospita dall’Africa mediterranea tanti uomini e donne, siamo nati in un posto privilegiato. Quel mare non divide, ma unisce, perché lambisce culture che si scontrano e si confrontano, per poi arricchirsi reciprocamente. E se quell’area ci ha dato i natali, il valore dell’ospitalità, una cultura frutto di tante identità che dialogano, ma non si omologano, allora a quell’area dobbiamo un dover restare, per promuoverla con il nostro studio, il nostro lavoro, la nostra professionalità, con quella passione che è un plusvalore.

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