Sesto appuntamento della Rassegna letteraria ” Il Segnalibro- punto di lettura, inverno 2016″ , organizzato dalla Feltrinelli. Andrea Scanzi ha presentato il suo libro: ” I migliori di noi” . A dialogare con l’ autore, la giornalista Valeria Cordella Arcangeli. Come sempre, il giornalista Salvatore Vetrugno saluta i presenti e ringrazia i vari sponsor, fra cui BrindisiTime. Scanzi è molto noto al pubblico, scrive per il Fatto Quotidiano, è conduttore televisivo, opinionista, autore e interprete teatrale. C’ era molta attesa, in città, per questo evento e l’ autore non ha deluso. Con il suo entusiasmo e la sua ironia, ha contagiato tutti. Giustamente ” provocato” dalla giornalista, ha iniziato dicendo che, una volta terminato il libro, aveva manifestato subito, alla Rizzoli, il desiderio di includere Brindisi fra le tappe delle varie presentazioni. Si parla della sua attività teatrale, in cinque anni ha fatto 230 date. Il suo impegno teatrale non era previsto, è qualcosa che sta succedendo nel mondo giornalistico, Travaglio è stato uno dei primi. Ma, Scanzi, sul palco, non si occupa quasi mai di politica. Sul palcoscenico, preferisce raccontare alcuni dei suoi amori: Gaber, De André e altri. Durante le rappresentazioni, confessa di sentirsi molto sé stesso, in una dimensione molto sua. Non si sente un attore, piuttosto l’ interprete di ciò che scrive. E, si parla del nuovo romanzo sull’ amicizia e sull’ amore. Nella copertina, c’ è un’ immagine particolare, una fune, un nodo e due persone. Sono due amici di 50 anni, che si ritrovano dopo 25 anni. Cosa si prova nel ritrovare il migliore amico dopo tanti anni? I due, cresciuti ad Arezzo, hanno studiato insieme, si sono laureati, tante esperienze, poi succede qualcosa nella loro vita e il rapporto si interrompe. Ma, nel momento in cui avviene l’ incontro, sarà tutto come prima, oppure ci sarà da ricostruire daccapo il loro rapporto? Uno dei due dice all’ altro: ” noi eravamo i migliori, i migliori di noi, poi te ne sei andato e mi hai lasciato solo” . Migliori in che senso? L’ autore parla dell’ importanza dell’ amicizia, che ti permette di essere più sicuro di te stesso, ti tiene, quasi, al riparo dalla tempesta del mondo circostante. I due uomini, nella copertina, sono due persone che vivono una vita semplice e che cercano di andare in cima, verso la soddisfazione della propria vita. Andrea Scanzi crede molto nella vera amicizia che può farti sentire meglio, quando raggiunge il massimo livello di empatia. Col passare degli anni, ci si rende conto che le amicizie vere, sono quelle nate con le persone con cui hai vissuto. Quando torna nella sua Arezzo, ritrova quelle persone con cui è cresciuto, che non lo trattano come un personaggio famoso. Con loro, si sente Andrea e basta. La conversazione è andata avanti fra aneddoti, ricordi, ecc. Una serata interessante e, soprattutto, motivante. Andrea Scanzi, un uomo intelligente, che sa ironizzare anche su sé stesso. Salvatore Vetrugno ha salutando tutti, dando appuntamento a venerdì, ultimo incontro della rassegna. Ancora una volta, si può affermare che i brindisini sanno apprezzare questi eventi culturali. Anna Consales