SHUTTLE E TAP – VOLANO GLI STRACCI TRA IL MINISTRO LEZZI E IL PRESIDENTE EMILIANO

Volano gli stracci tra il ministro Barbara Lezzi ed il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e tutto questo accade su vicende che riguardano Brindisi. Emiliano, come è noto, è fermamente intenzionato a fare di tutto per continuare a calpestare gli interessi dei brindisini, provando a spostare l’approdo della Tap a Brindisi. Il presidente barese ha provato a chiamare in causa Di Battista del M5S, ma la ministra Lezzi lo ha apostrofato come un “maleducato istituzionale” visto che le decisioni non spettano a Di Battista ma al Governo. Ed il Governo non può ignorare un trattato internazionale che l’Italia ha sottoscritto.

Per quanto riguarda lo Shuttle di Brindisi, poi, (era presenhte anche il sindaco Riccardo Rossi) la ministra si è detta preoccupata per una richiesta di risarcimento danni dell’azienda aggiudicataria dell’appalto di circa due milioni e mezzo. Ciò nonostante, sia la Lezzi che il ministro Toninelli verificheranno ogni possibile soluzione per impiegare le somme dello Shuttle per realizzare la circolare del mare e per aggiungere somme ai 60 milioni stanziati dal Cipe per la realizzazione del raccordo ferroviario con l’aeroporto del Salento.

Questo è ciò che ha scritto la ministra lezzi sulla sua pagina face:

Questa mattina a Bari, alla stampa che mi chiedeva del Tap, ho risposto con sincerità e chiarezza, come ho sempre fatto. Non ci siamo affatto dimenticati delle nostre battaglie e le rivendichiamo. Parole fuori luogo su questo tema complesso ne sono state dette fin troppe. Come l’invito del presidente della Regione Puglia ad Alessandro Di Battista ad andare in Salento per parlare coi cittadini. Di questi argomenti si parla con il governo, che è preposto ad a occuparsi del Tap, e un uomo delle istituzioni dovrebbe saperlo. Certe sceneggiate e mancanze di rispetto istituzionale non sono accettabili.

Questo esecutivo è nato da meno di due mesi e sul Tap stiamo facendo gli approfondimenti necessari. Quello che stiamo dicendo è che l’opera è vincolata da un trattato internazionale – perché un accordo intergovernativo ratificato a maggioranza in Parlamento è un trattato internazionale – e che è una questione molto complessa, da affrontare seriamente, perché quello che a noi interessa è non arrecare danni al nostro Paese e soprattutto a Melendugno e a San Foca.

Quando tutti gli elementi in campo saranno stati raccolti ci confronteremo anche con i cittadini del Salento. Questo fanno le persone serie e questo stiamo facendo.

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