Quante volte abbiamo pensato che è un bene se i nostri figli non si allontanano da Brindisi, se restano “in centro”. Da stanotte anche questa superficiale forma di sicurezza conta ben poco. Far esplodere una rivendita di tabacchi in piazza Vittoria. In una zona, cioè, dove i ragazzi stazionano fino alle prime luci dell’alba, significa aver lanciato una sfida a questa città, significa che la criminalità organizzata ha rialzato la cresta, significa che occorre un intervento deciso delle forze dell’ordine. Del resto, gli esiti dell’operazione Primavera, attraverso la quale fu piegato il lucroso mondo del contrabbando, rappresentnoa un elemento concreto di come lo Stato può avere la meglio rispetto alla malavita.
Occorre l’intelligence all’interno di polizia e carabinieri. Coloro, cioè, che effettuano le indagini, che ricostruiscono i percorsi utilizzati dalla criminalità, che studiano i collegamenti tra i personaggi storici e gli elementi “rampanti”. Ed a questo è necessario aggiungere uno spiegamento di uomini e mezzi per strada. Forse i più giovani non ricorderanno, eppure per tantissimi anni proprio in piazza Vittoria stazionava tutta la notte una pattuglia delle forze dell’ordine. Non era molto, ma quantomeno si riusciva a rendere visibile il contrasto al malaffare. Oggi, invece, si mettono le bombe anche nella piazza principale della città. Ovviamente non conosciamo le motivazioni alla base di questo attentato. Potrebbe trattarsi di una ripicca del racket delle estorsioni, così come di altro. Resta il fatto che, a distanza di pochi giorni, un commando ha messo ma rischio la vita dei nostri bambini nel locale di Mc Donald a Sant’Elia e stanotte un altro commando ha messo a rischio la vita dei passanti in piazza Vittoria. Può bastare per chiedere un intervento più deciso ed efficace?
Mimmo Consales
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