Ormai da giorni a Palazzo di Città non si parla più della vicenda legata alla raccolta di rifiuti. Il tutto, all’indomani del pronunciamento del Tar di Lecce che ha bloccato la firma del contratto con Ecologia Falzarano fino all’udienza di merito prevista per il prossimo 21 marzo. I rappresentanti della ditta campana continuano a circolare in città, anche se è difficile immaginare che facciano giungere i mezzi o allestiscano i piazzali in mancanza di una conferma da parte dei magistrati amministrativi salentini. Nel frattempo, però, c’è chi, anche tra gli esponenti di forze politiche, sollecita la sindaca a sottoscrivere una ordinanza sindacale per venir fuori dalla attuale situazione di emergenza. E’ il caso, ad esempio, del consigliere di Forza Italia Mauro D’Attis. Ma non è un mistero che la strada dei provvedimenti assunti dai sindaci è divenuta sostanzialmente impraticabile dopo l’ennesimo pronunciamento dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac). Cantone, infatti, proprio riferito a ciò che avviene in Puglia, ha ribadito che è illegittimo affidare il servizio di raccolta dei rifiuti in maniera diretta e senza una regolare gara d’appalto.
Proprio il nome dell’Ecologia Falzarano, peraltro, è finito all’interno del dossier elaborato da una commissione nominata dal Prefetto di Napoli e che è stata alla base del provvedimento con cui il Consiglio dei Ministri ha deliberato, il 29 dicembre 2016, lo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni della criminalità organizzata.
Nel dossier di 23 pagine si parla anche di rifiuti, con riferimento all’esempio di cattiva amministrazione riferito alle tante proroghe concesse alla ditta Ecologia Falzarano.
“La Commissione – si legge nel documento – ha riscontrato un uso reiterato e censurabile dell’istituto della proroga contrattuale, al quale l’amministrazione ha fatto ricorso ( a firma dell’ex sindaco di Forza Italia Angelo Liccardo)”.
Proprio per non trovarsi in situazione pericolose, l’Amministrazione Comunale di Brindisi dovrebbe finalmente riprendere in mano la gara decennale. Una gran parte del lavoro era già stato svolto dalla struttura dell’Aro. Si tratta di uscire dall’empasse per far salire la differenziata, ripulire la città e far risparmiare i cittadini.