di Gianfranco Solazzo – Presidente Adiconsum Taranto Brindisi
Come ogni anno, settembre è mese cruciale per il bilancio economico delle famiglie, alle prese con la ripartenza della scuola ed altri immancabili aumenti di costi diretti e indiretti da sostenere.
Sono aumenti che, per la scuola, vanno ben oltre i soli libri di testo, in quanto comprendono cancelleria, zaini, divise, tasse scolastiche, mense, trasporti e, per molti studenti universitari, anche l’affitto di un posto letto lontano dalla propria residenza.
Eppure, l’articolo 34 della nostra Costituzione stabilisce il diritto universale all’istruzione; una dichiarazione di principio che rischia di rimanere inesigibile, se la prima preoccupazione delle famiglie continuerà ad essere quella di riuscire a sostenere economicamente l’istruzione delle proprie figlie e dei propri figli.
Come Adiconsum reputiamo che i costi scolastici siano anche quest’anno insostenibili e che, per il ceto medio, si trasformano in fattore di indebitamento, in quanto spesso al mutuo per la casa si somma un prestito per garantire ai figli il diritto allo studio.
Come Associazione dei consumatori abbiamo accolto positivamente i segnali di apertura del Governo circa la detraibilità dei libri scolastici, probabilmente al 19% come già avviene per le spese mediche.
Ma non basta!
Serve, a nostro giudizio, una strategia più ampia, concreta e strutturata affinché l’investimento nell’istruzione non diventi un ulteriore peso ma diritto tutelato e facilitato.
Opportuno sarebbe, pertanto, prevedere più detrazioni su tutte le spese scolastiche e non solo sui libri, un maggior controllo e trasparenza sull’obbligo di adozione di sempre nuovi testi, una valutazione concreta dell’utilizzo delle tecnologie digitali per ridurre i costi, sfruttando anche il potenziale dell’intelligenza artificiale che sta già entrando nelle scuole.
Insomma, occorre uscire dalla logica di mercato che troppo spesso guida il sistema scolastico, anziché favorire l’accesso egualitario all’istruzione.
Permettere alle famiglie di risparmiare su un diritto fondamentale come l’istruzione significa anche liberare risorse da destinare ad altri consumi, con benefici per l’economia locale.
Quest’estate, ad esempio, da più parti è stata registrata una forte presenza di turisti stranieri, ma una riduzione delle presenze italiane in alberghi, B&B, spiagge e ristoranti delle nostre coste.
Un segnale chiaro: la capacità di spesa degli italiani si sta riducendo.
Sostenere le famiglie significa sostenere i consumi e quindi l’intero sistema economico del nostro territorio.
Gianfranco Solazzo