SQUADRA MOBILE DI BRINDISI, ESEGUITO FERMO PER L’INDIZIATO OMICIDA DEL PADRE

La Squadra Mobile di Brindisi ha confermato l’esecuzione del fermo per l’indiziato di delitto Antonio Tafuro. A emettere il fermo il pm a seguito dell’indagine della Polizia relativa al caso della lite familiare avvenuta ai Cappuccini intorno alle ore 23,30 di ieri 03.11.2017.

L’attenzione degli operatori è stata catturata da forti urla che provenivano da via Favia. Sul posto sono state inviate le Volanti, dove il personale, nell’area riservata a posto auto, ha trovato un uomo steso a terra, ferito all’addome.

Intervenuta l’ambulanza, il ferito è stato trasportato al pronto soccorso del locale ospedale. L’uomo era il cinquantenne Franco Tafuro.

I sanitari, di lì a poco, non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso.

Sono scattate quindi le indagini della Squadra Mobile il cui personale, coadiuvato da equipaggi delle Volanti e dalla Polizia Scientifica, ha proceduto a una prima e sommaria ricostruzione degli accadimenti.

Nella notte, il Magistrato di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi è intervenuto sul posto e poi raggiunto la Questura.

I tempestivi approfondimenti investigativi attuati – con il coordinamento dello stesso P.M. – hanno permesso agli operatori della Squadra Mobile di ricostruire le vicende che hanno portato al verificarsi del reato e delle ragioni che lo hanno generato.

Si è trattato di una lite, scaturita da futili motivi, tra il padre e il figlio Antonio, finita con l’accoltellamento del primo all’addome.

Sono stati raccolti elementi indizianti, univoci e convergenti, circa la possibilità che il ferimento fosse attribuibile al ventisettenne Antonio. Tali elementi hanno determinato il P.M. di turno della Procura della Repubblica di Brindisi ad emettere un decreto di fermo di indiziato di delitto.

L’esecuzione del provvedimento restrittivo pre-cautelare è stato delegato alla Squadra Mobile che ha predisposto i necessari atti di polizia giudiziaria e tradotto Antonio Tafuro presso la locale Casa Circondariale per esservi trattenuto a disposizione dell’A.G. mandante.

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