TAGLI AI DISABILI: PROTESTA L’UNIONE CIECHI

“Vogliamo un incontro diretto con il presidente della Provincia e vogliamo sapere dove vanno a finire quei soldi, perché noi siamo sicuri che ci siano e i tagli ai servizi per disabili servono per dirottare i fondi altrove ed è nostro diritto sapere per cosa sacrifichiamo i sorrisi dei nostri bambini” è netta la posizione di Michele Sardano, presidente dell’Uici Brindisi (unione italiana ciechi e ipovedenti) che parla a nome degli ipovedenti e disabili visivi pluriminorati e dei loro genitori che non potranno più contare sul servizio di assistenza domiciliare voluto dall’art. 3 della legge 284/97 dopo che la Provincia di Brindisi ha dichiarato che non intende sottoscrivere la convenzione che lo garantisce. “Questo servizio ha alleggerito la vita difficilissima dei disabili e delle loro famiglie sin dal 1997, grazie ai fondi regionali residui regolati dalla legge 19 che garantisce l’assistenza scolastica con operatori specializzati a ciechi e sordi. Fino agli anni scorsi nel servizio lavoravano dai 5 ai 7 operatori specializzati part-time con compensi minimi ma per le famiglie di quei ragazzi che non vedono, non sentono e sono costretti su una sedia a rotelle il sorriso dei loro giovani non aveva prezzo. La convenzione doveva essere garantita fino al 2017, ma il presidente della Provincia Maurizio Bruno ha disatteso le nostre aspettative. Inoltre, questi tagli non garantiranno neanche più il diritto allo studio universitario dei disabili. Perché quando c’è bisogno di soldi si toglie sempre alle fasce più deboli? A nostro avviso i soldi ci sono, perché questi servizi sono finanziati in tutte le altre province ma non tutte le amministrazioni, nella medesima condizione di crisi, hanno attinto da lì per risollevare le sorti dei bilanci. Vogliamo spiegazioni e vogliamo sapere dove vanno a finire quei soldi” ha concluso Sardano. Le dichiarazioni di Sardano fanno eco a due accorate lettere (di seguito interamente pubblicate) di altrettanti genitori che in questi giorni hanno scritto al presidente della provincia per spiegare la loro situazione.

“Gentilissimo Presidente Bruno,

sono il papà di Mauro, un giovane disabile visivo pluriminorato, costretto alla sua carrozzina, al movimento di una sola mano, a non vedere chi gli sta di fronte, ad esprimere le sue emozioni e il suo umore con il sorriso. Scrivo in quanto sono stato informato del fatto che la Provincia di Brindisi non intende sottoscrivere la convenzione che garantisce il servizio di assistenza domiciliare voluto dall’art. 3 della legge 284/97. Tale servizio, di cui Mauro usufruisce da tempo, ha fatto sì che grazie all’intervento di operatori specializzati, mio figlio rompesse la monotonia quotidiana confrontandosi con il mondo esterno. Si tratta per lui di un’opportunità ed un impegno costante che danno valore aggiunto alla vita. Senza dubbio la vita di mio figlio è già ricca del calore della famiglia ma perché perdere quel sorriso in più durante il giorno a causa di decisioni politiche mal ponderate? Non è giusto che mio figlio sia vittima di tutto ciò e pertanto chiedo di trovare da subito la soluzione più semplice che è quella di dare continuità al servizio che da anni dona quella ricchezza alle famiglie attraverso gli angeli dell’UICI. Fiduciosi che la situazione si risolva, porgo i miei più cordiali saluti.

Semeraro Teodoro”

“Gentilissimo Presidente,

sono la madre di Sabrina, una giovane disabile visiva pluriminorata e ad oggi non so se mia figlia potrà continuare ad usufruire del servizio di assistenza domiciliare per videolesi pluriminorati, servizio che rappresenta una fondamentale opportunità di socializzazione e integrazione così come previsto dall’art. 3 della legge 284/97.

Tale servizio ha fatto sì che mia figlia si sentisse impegnata in attività a lei idonee grazie al supporto di operatori domiciliari, operatori che tra l’altro sono diventati per lei dei veri e propri amici. L’assistenza domiciliare ha concesso a mia figlia l’opportunità di sentirsi parte di un gruppo, di tenersi attiva ed indaffarata per alcune ore al giorno nelle quali Sabrina è molto presente, ascolta, sorride, parla con gli occhi.

Sono pertanto preoccupata perché ho appreso che la provincia di Brindisi quest’anno non intende sottoscrivere la convenzione con l’U.I.C.I., convenzione che permette di dedicare del tempo settimanale a mia figlia dandole la possibilità di vivere il mondo esterno attraverso i magici operatori che contribuiscono a darle il sorriso che riscalda il cuore di una mamma. Mi preoccupa che mia figlia, essendo affetta da pluriminorazione, perda il fondamentale supporto dell’educatore domiciliare in un contesto già povero di servizi specifici.

Come facilmente intuibile, la situazione attuale suscita in ogni genitore uno stato di apprensione che determina di riflesso uno stato di agitazione da parte degli utenti interessati.

Pertanto mi rivolgo a tutti, ad ognuno secondo la proprio competenza, affinché si intervenga con la massima tempestività per garantire la continuità e lo stesso livello dei servizi finora erogati in favore dei disabili visivi pluriminorati; diversamente intraprenderò ogni azione possibile poiché il diritto all’assistenza venga riconosciuto a mia figlia come agli altri.

La mamma di Sabrina – Antonietta Paciullo 

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