TEATRO A CEGLIE – L’8 GENNAIO MASSIMILIANO GALLO CON “STASERA PUNTO E A CAPO!”

L’8 gennaio Massimiliano Gallo in

“Stasera, Punto e a Capo!”

Al via la Stagione Teatrale 2022/23 della Città di Ceglie organizzata in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese. Domenica 8 gennaio sul palco del Teatro Comunale arriva Massimiliano Gallo in Stasera, Punto e a Capo!con Pina Giarmanà e Shalana Santana, e  l’ensemble Gianluca Mirra, Giuseppe di Colandrea, Davide Costagliola, Fabiana Sirigu diretto dal Maestro Mimmo Napolitano. 

Stasera, Punto e a Capo… Si mette un punto per ricominciare. Cominciare da capo, riprendere, ma non per forza facendo un passo avanti. Si può ricominciare anche tornando un po’ più indietro. Azzerando, portando a zero, cancellando, annullando quello che di buono non si è fatto. Quello che buono non è. E allora facciamolo: generazioni a confronto! 

Per capire se questa vita è quella che ci siamo scelti. Io un po ‘ la invidio la mia adolescenza, invidio i miei anni ottanta! Gli anni della fiducia, del benessere, della positività̀. I primi videoclip, gli Swatch, la New Wawe, il Commodore 64, il Muro di Berlino, Canale 5, la donna in carriera, il telefono a gettoni, Reagan e Gorbaciov. Vorrei uno spettacolo straordinario, una festa, un motivo per rincontrarsi e ridere di come eravamo, di quello che siamo diventati. Sarà uno splendido viaggio, fatto di parole, immagini e canzoni. Non vedo l’ora di stringervi, non vedo l’ora di buttarvi le braccia al collo…. se ce lo consentiranno, è chiaro. Buio in sala, che la festa cominci!” – Massimiliano Gallo.

La stagione proseguirà poi il 21 gennaio con Gaetano Colella  in Icaro caduto”, regia di Enrico Messina. Lo spettacolo racconta il complesso, delicato e meraviglioso rapporto che lega un padre a un figlio, meglio ancora: un figlio a un padre. In questa rappresentazione Colella immagina che Icaro abbia volontariamente cercato di far fallire il progetto del padre, avvicinandosi al sole per compiere un doppio intento: far fallire il progetto del padre ed esprimere finalmente se stesso. Come fanno i figli quando intendono con decisione far comprendere che è il momento di lasciarli andare.

Il 2 febbraio appuntamento con Gianmarco Crò, Simone Gallo, Federico Nelli e Alessandro Nistri in “Bastardi senza Oscar”. Lo spettacolo, per la regia di Simone Gallo,vedetre attori in scena interpretare tutti i film, le serie e le opere teatrali più importanti che fino ad ora erano solo un sogno, da Amleto fino al cinepanettone passando per la casa di Carta, il Padrino, Scarface, Gomorra, Mission impossible, Romanzo Criminale, La grande bellezza, Kill Bill, ER e molti altri titoli tra i più famosi e conosciuti dal pubblico. Uno spettacolo esilarante, a tratti surreale, con toni di suspence e demenzialità. Secondo appuntamento del mese, il 17 febbraio Delirio a due”con Elena Bucci e Marco Sgrosso che firmano regia, interpretazione, scene e costumi.I protagonisti di questo travolgente scherzo teatrale di Eugène Ionesco non hanno un nome proprio, sono Lui e Lei, sono archetipi, incarnano meraviglie e orrori dell’essere due, contraddizioni e conforti dell’essere coppia e dell’essere soli. Hanno bisogno di mettere continuamente alla prova il loro legame e non trovano altra via per amarsi e sopravvivere che dare la colpa l’uno all’altro di ogni mistero della vita come il dolore, la morte, il tradimento. 

La stagione prosegue a febbraio con un fuori abbonamento: il 21, 28 febbraio e 7 marzo al Teatro Comunale andrà in scena“Sul palco – Piccola rassegna di teatro da camera”.Gli spettatori, invece di accomodarsi in platea, sono invitati a ‘condividere’ il palco con l’attore, entrano dal retro, si siedono comodamente e respirano l’arte a sipario chiuso. L’attore è a due passi, ogni espressione, ogni batter di ciglio, ogni piccolo gesto non è perso da alcuna distanza. E in quel silenzio rispettoso e partecipato diventano essi stessi ‘attori’.

Si torna a teatro il 18 marzo conFabio Rubino che porta in scena “Luciferoper la regia di Paolo Biribò. Lucifero – drammaturgia poetica, dai toni crudi e surreali – mette in scena la caduta dell’angelo, facendo di questa caduta e di questa icona estrema la metafora della nascita. Nascita come ferita irrisarcibile, risveglio improvviso nella precarietà del corpo e nel subbuglio dei bisogni, un incarnarsi mortale e inerme, abbandonato a sé e incessantemente desiderante. Il 24 marzosarà la volta di “Alé!”,opera buffa di e con Maria Cassi e Leonardo Brizzi. In  questa sorta di piccolo “musical”, si scherza attraverso personaggi gag musicali tormentoni, tic umani e non, passando attraverso arrangiamenti musicali che vanno dal jazz alla musica classica e popolare. 

Il 4 aprile Massimo Ghini e Paolo Ruffini saranno i protagonisti di Quasi amici”, per la regia Alberto Ferrari.Un adattamento per il teatro del soggetto e della sceneggiatura del film, affascinante perché permette di dilatare, in drammaturgia teatrale, quelle emozioni che nascono per il cinema con un altro linguaggio, non solo visivo, ma anche filmico. Emozioni che devono irrobustirsi però con parole e simboli precisi sul palcoscenico per poter rimandare tutti noi a un immaginario condiviso con il quale far dialogare il proprio. E partecipare. 

E ancora, il 15 aprile toccherà al premio Ubu Mario Perrotta salire sul palco del Teatro Comunale di Ceglie Messapica con il suo “S/Calvino – O della libertà”.Libertà è una parola che segna con forza la nostra contemporaneità. Sulla trilogia “I nostri antenati”, nella prefazione dello stesso Calvino, si trova scritto: “una trilogia sul come realizzarsi esseri umani, tre gradi di approccio alla libertà”. È tutto lì, in quella frase. Un omaggio personalissimo di Mario Perrotta a un autore che ha saputo modellare la sua visione delle cose del mondo. 

La stagione si chiude con la danza, il 6 maggio, con uno spettacolo fuori abbonamento. Sul palco del Teatro Comunale torna Gianmarco Crò, questa volta insieme a Francesco Iaia, e Claudia Ligorio con “Afferenza”, spettacolo vincitore del premio Gener/Azioni Danza del Festival Ethnos 2022. Dopo le recenti positive collaborazioni degli ultimi anni con il Festival della Valle D’itria, il giovane coreografo Nicola Simonetti firma questo spettacolo, un viaggio alla scoperta delle radici pronto a coinvolgere il pubblico. Un racconto sulla terra di Puglia che spazia tra passato e presente servendosi di musiche travolgenti, danze dinamiche e le calde voci degli attori. 

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