Sta accadendo davvero di tutto all’interno dell’Energeko, la società partecipata del Comune di Brindisi. Dopo la nota del coordinatore provinciale di Idea Claudio Niccoli con cui è stato reso noto il contenuto di una relazione inviata al sindaco dall’amministratore della società Antonio Galati, quest’ultimo pare stia meditando di rassegnare le dimissioni dalle sue funzioni.
La notizia non trova ancora conferma, ma in alcuni ambienti viene data per certa. Sarebbe la pagina conclusiva di un malessere che si trascina da tempo, se è vero che nel luglio scorso, all’interno della relazione di sintesi, Galati avrebbe detto che l’ìEnergeko non sarebbe altro che una società nata “per fornire poltrone retribuite al sottogoverno della politica localee/o ai portatori di voti, per assegnare appalti senza gara nello svolgimento di compiti istituzionalmente demandati al soggetto pubblico e per assumere personale senza concorso. L’Energeko non sfugge a questo marchio d’origine, visto che nessuno dei 15 dipendenti ha superato un concorso o almeno una selezione pubblica, essendo legati da vincoli di parentela o sodalità a personaggi politici del tempo, alcuni dei quali ancora direttamente o indirettamente attivi”.
Il fatto grave è che, a fronte di accuse così pesanti, nè Galati, nè il sindaco siano andati (fino a prova contraria) in Procura o abbiamo promosso accertamenti atti a stabilire cosa è realmente accaduto in questi anni all’interno dell’Energeko.
