Sono tanti gli autisti albanesi che da giorni, al sole cocente della landa di catrame e cemento del porto di Costa Morena, sono fermi in attesa di un possibile imbarco.
Autisti che vengono totalmente abbandonati e “ reclusi “ con i propri tir all’interno dell’ area Extra Schengen dell’area portuale e “trattenuti” con la speranza di trovarsi inseriti ogni giorno nelle liste di partenza dell’agenzia marittima di riferimento per poi esser puntualmente lasciati alla banchina in favore di auto e passeggeri, magari con prenotazione dell’ultima ora ma economicamente di maggior profitto.
Il caldo infernale di queste ultime giornate aggrava, ancor di più, non solo la psiche ed il preoccupante nervosismo degli autisti ma anche le loro condizioni igienico sanitarie.
Siamo alle solite. Si fanno i proclami, articoli di facciata sulle prospettive di questo porto, sul rilancio delle attività portuali e poi gli operatori, gli stessi che puntualmente nei mesi invernali si lamentano della prevalenza dei traffici ed investimenti di importanti gruppi su Bari prima ed ora anche su Taranto, fanno Karakiri prediligendo la logica del profitto immediato.
Eppure i dati forniti dall’Autorità portuale circa l’incremento del traffico merci di questo ultimo biennio, nonostante il Covid 19, sono incoraggianti.
Ma si sa!! A molti brindisini interessa poco la lungimiranza di un investimento o di un progetto. Conta solo la logica dell’immediato realizzo e quindi della politica del “che me ne frega di tutto il resto“.