Titi: Il porto di Brindisi è ormai in coma profondo! Crollano i traffici e adesso c’è anche la fuga di Enel Logistics…

Ecco cosa scrive il Presidente di OPS (Operatori Portuali Salentini) sulla sua pagina facebook a commento di un articolo sulla crisi del porto pubblicato da La Gazzetta del Mezzogiorno:

Condivido l’articolo di Derio Donnicola, un lavoratore portuale e un attento osservatore, ma anche il contenuto del suo intervento.Il Porto di Brindisi è in coma profondo ma troppo pochi se ne sono accorti. Tutti parlano di porto ma spesso senza avere la reale percezione della drammaticità in cui versa. Le statistiche sui traffici non sono una vera fotografia dell’economia portuale che è ormai collassata. Il traffico di navi ro-ro (camion) sono gli unici che tirano su i numeri ma non l’economia portuale ne’ quella cittadina (anche se non si può dire). Il carbone è già terminato (anche se Enel non lo può dire) ma non si e’ riusciti a dirottare nessun altro traffico che potesse anche un minimo compensare.Le crociere ormai puntano su Bari che dispone di un terminal crociere già da anni e di un secondo in costruzione e senza possibilità per Brindisi di competere per mancanza di terminal (eppure il “Montecatini” è lì) e di banchine (l’ipotesi di allargamento di canale Pigonati nuovamente scomparsa nel nulla)… Si attenderanno anni e sicuramente ricorsi per quella di Sant’Apollinare ma davvero ospiterà crociere? Anche gli yacht non sembra ormai sia un traffico ben considerato! I pochi traghetti passeggeri per l’Albania arrancano su Valona con grandi disagi e pochi numeri. Evito paragoni imbarazzanti..L’unica cosa che cresce sono i costi dell’ Autorità Portuale sulle concessioni, sulle soste delle navi e addirittura sulle quote imposte alle imprese portuali che non hanno più lavoro! Unica nota positiva è che finalmente dopo 50 anni ha realizzato un piano regolatore, ma ora ci vuole l’ossigeno! Enel aveva messo a budget 70milioni su Enel Logistics. Un progetto virtuoso che avrebbe in parte restituito qualcosa alla città con la creazione (a loro spese) di capannoni e di aree in una loro zona franca doganale: si erano create le condizioni per attirare grosse multinazionali della logistica che avrebbero dato respiro al porto e creato posti di lavoro. Ma il nuovo Ad di Enel ha deciso che è inutile spendere quei soldi qui.. e addio sogni di gloria! Sono questi gli argomenti su cui dibattere nei convegni e nelle stanze dei bottoni. Invece di concentrarsi a fare battaglie ai singoli o fare marchette fingendo che tutto vada bene! Cerchiamo un defibrillatore e facciamo tutti ripartire questo cuore antico con una visione!

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