TOMASELLI NON SBATTE LA PORTA AGLI ARROGANTI CHE GOVERNANO IL PARTITO IN PUGLIA…

Diciamo la verità: è prassi comune osannare il potente di turno e cancellare tutto il resto. E questo accade purtroppo anche tra gli organi di stampa. Chi scrive non appartiene a tale schiera ed è questo il motivo per cui oggi parlo del senatore Salvatore Tomaselli. Ho partecipato personalmente alla conferenza stampa di fine mandato del parlamentare brindisino. Si è svolta nella sede del PD, alla presenza dei giornalisti e di pochi amici “orlandiani” del senatore, oltre che della segretaria provinciale Rosetta Fusco.

Ognuno ha la sua opinione sul lavoro che Tomaselli ha svolto durante gli undici anni di presenza in parlamento. C’è chi dice che avrebbe potuto fare di più per il territorio e chi insiste nel dire che non ha svolto il ruolo nel partito che ci si aspettava da lui. In realtà, Tomaselli è stato un ottimo parlamentare del Partito Democratico, per la qualità del lavoro messo in campo nell’interesse del Paese, ancor più che del territorio di appartenenza. Sempre presente in aula e nelle commissioni, è stato relatore in aula e presentatore di disegni di legge. In un caso, per l’aerospazio, la sua proposta è diventata legge dello Stato. Ma è stato tanto il lavoro svolto anche per la provincia di Brindisi. Chi lo scrive è stato un osservatore privilegiato nei quattro anni di mandato amministrativo alla guida della città di Brindisi. E’ suo il merito per aver aperto un canale di interlocuzione diretta tra il Comune di Brindisi e l’allora vice ministro dell’Economia Stefano Fassina per far tornare a Brindisi 25 milioni di euro da utilizzare per le bonifiche nella zona industriale. Così come grazie a lui il sottoscritto, da sindaco di Brindisi, ha potuto far ottenere a Brindisi ( rese possibile frequenti incontri con il Ministro della Difesa Roberta Pinotti) enormi vantaggi nella restituzione di aree demaniali occupate dalle forze armate. Ed ancora, siamo stati più volte dal Ministro (in precedenza sottosegretario) De Vincenti per l’apertura di un tavolo per Brindisi in sede di Governo. E la stessa qualificata interlocuzione l’abbiamo avuta con il ministro delle infrastrutture Del Rio per evitare che Brindisi perdesse fondi destinati all’Autorità Portuale. Il tutto, fino all’ultimo silenzioso impegno per dare anche a Brindisi l’opportunità di far parte di una ZES (con la presentazione di un emendamento per il raddoppio di tali strumenti. Da uno a due per regione) e quello per far tornare a vivere la Cittadella della ricerca attraverso il bando dell’Enea e investimenti per 500 milioni di euro.

Sul piano politico, Tomaselli è rimasto stritolato dall’arroganza di Emiliano e da quella renziana rappresentata dal sindaco di Bari De Caro. Hanno fatto man bassa di collegi plurinominali e uninominali, cancellando la componente orlandiana che rappresenta il 20% del partito e con essa tante esperienze positive. Per questa ragione, Tomaselli avrebbe avuto tutto il diritto di urlare contro questa ingiustizia e sbattere la porta del PD. E invece, la sua pacatezza e il suo essere uomo di partito lo hanno portato a ribadire il sostegno al Pd anche in questa campagna elettorale. Signore fino in fondo, insomma, pur consapevole che questa dote in politica non paga.

Mimmo Consales

 

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