La Puglia torna a bruciare. Da settimane il fuoco sta consumando la regione da sud a nord, con decine di roghi che ogni giorno devastano il territorio, mettendo in pericolo persone, habitat e biodiversità. L’ultimo disastro ha colpito duramente l’Oasi del Lago Salso, nel cuore del Parco nazionale del Gargano: centinaia di ettari di vegetazione, zone umide e aree protette sono stati distrutti in poche ore, soffocati da fiamme alte e da colonne di fumo visibili per chilometri.
L’Oasi del Lago Salso rappresenta uno scrigno di biodiversità, fondamentale per l’equilibrio ecologico del territorio e per la tutela di numerose specie animali e vegetali. Oggi, quel patrimonio appare gravemente compromesso. Le immagini circolate in rete raccontano un paesaggio spettrale, cancellato dalle fiamme. L’impressione è forte, il danno incalcolabile.
Secondo le stime, 7 incendi su 10 sono di natura dolosa. Un dato allarmante, che si somma al fenomeno dell’abbandono incontrollato di rifiuti, spesso “smaltiti” illegalmente con il fuoco. In totale, sono già andati distrutti oltre 3mila ettari di territorio in tutta la regione. Serve una risposta immediata e concreta.
Le consuete raccomandazioni – non accendere fuochi, non abbandonare rifiuti, segnalare tempestivamente i focolai – restano fondamentali, ma oggi non bastano più. È urgente attivare:
- Più controlli sul territorio, soprattutto nelle aree a rischio
- Un potenziamento dei mezzi e delle squadre antincendio
- Risorse adeguate per la prevenzione
- Una presenza istituzionale costante e visibile
Ogni ritardo equivale a nuovi ettari persi, habitat distrutti e un futuro sempre più incerto per i nostri territori.
Non si può ignorare, inoltre, che negli ultimi anni l’Oasi del Lago Salso è stata progressivamente abbandonata. Scelte gestionali discutibili – come l’estromissione di realtà storiche come il Centro Studi Naturalistici di Foggia e il WWF – hanno contribuito a un progressivo impoverimento dell’area, rendendola più vulnerabile. È tempo di rimettere al centro la tutela dell’ambiente, con una gestione trasparente, competente e partecipata.
“Di fronte a un disastro ambientale di queste proporzioni – dichiara Daniela Salzedo, presidente di Legambiente Puglia – non possiamo più accontentarci di interventi ordinari o di promesse a lungo termine. Legambiente Puglia chiede con forza alle istituzioni un cambio di passo immediato, deciso e strutturale. Servono azioni concrete per proteggere l’ambiente, garantire la sicurezza delle comunità locali e assicurare un futuro vivibile alle nuove generazioni. Ogni giorno perso è un colpo inferto al nostro territorio, già fragile e martoriato. È tempo di agire”.