TORTURE IN CARCERE, AGENTI INDAGATI. VITALI: ASSORDANTE IL SILENZIO DI BONAFEDE
“Esprimo solidarietà ai 57 agenti della Polizia Penitenziaria del
carcere di Santa Maria Capua Vetere che ieri si sono visti consegnare un
avviso di garanzia per tortura, violenza privata e abuso di potere (e
sequestro dei loro cellulari e computer)” è quanto dichiarato dal
Sen. Luigi Vitali, già sottosegretario alla Giustizia. “Non solo essi
sono costretti a lavorare in condizioni difficilissime, rischiando
quotidianamente la vita e subendo aggressioni fisiche come le cronache
ci ricordano, ma anche umiliati nella loro dignità attraverso tali
operazioni di controllo che sarebbero avvenute davanti ai parenti dei
detenuti secondo modalità non rispettose della privacy e della dignità
degli agenti”. “Se ci sono delle responsabilità” ha continuano il
parlamentare “è giusto che si chiariscano ma il malessere che tutte
le parti vivono quotidianamente all’interno delle carceri italiane non
può sfociare solo nei confronti di chi fa rispettare la legge.
Assordante poi il silenzio del Ministro della Giustizia Alfonso
Bonafede: nessuna parola quando in piena emergenza Covid-19, nel carcere
casertano si scopre che uno dei 400 detenuti è positivo al test:
esplode la rivolta ed il giorno dopo, in risposta, arriva una
perquisizione. Parte la denuncia dei familiari e scatta l’inchiesta.
Ancora nessuna parola dal Guardasigilli ieri quando i 57 agenti
esasperati salgono sui tetti del penitenziario per protesta. Se Bonafede
c’è, batta un colpo” ha concluso Vitali.