TRA RISTORANTI E CENE IN FAMIGLIA: LA CORSA AD OSTACOLI DEI CELIACI

Le feste di Natale e Capodanno per i celiaci rischiano di trasformarsi in un percorso ad ostacoli. L’intolleranza al glutine è ormai cosa diffusa, un crescendo del numero dei casi che però non va di pari passo con i locali che riescono a fornire un servizio anche a chi deve fare i conti con questa fastidiosa intolleranza. In verità negli ultimi anni i ristoratori brindisini hanno capito che una buona parte di clienti correva il rischio di restare fuori dai luculliani banchetti e così chi più, chi meno, ha deciso di investire in termini di risorse umane e di attrezzature adeguate. Ad onor del vero va detto che le strutture che forniscono il servizio, non hanno tutte la certificazione dell’AIC, l’associazione Italiana Celiachia che è garanzia di un servizio che rispetta tutti i requisiti anche in termini di contaminazione. Già, perchè il rischio per il celiaco non è solo quello di mangiare cibi che contengono glutine, ma anche di ingerire piccole particelle di glutine solo perchè un alimento non a rischio, è stato tagliato con lo stesso coltello con cui è stato tagliato ad esempio il pane di grano. E allora che si fa? Ci si assume la responsabilità rischiando una contaminazione pur di non rinunciare al cenone di Capodanno mettendo in conto mal di pancia e malesseri vari oppure si opta per un cenone casalingo? Nessuna delle due è una scelta priva di controindicazioni. Se nel primo caso si accettano le conseguenze di una libera scelta, rischiando anche di trovarsi davanti ad un piatto di lasagne e altre pietanze di quelle industriali utilizzati spesso nei ristoranti per essere certi che non siamo contaminati, nel secondo bisogna fare i conti con il resto della tavolata, non sempre disposto a comprendere il problema, col rischio di dover ingoiare bocconi molto più indigesti del tipo: “ma tanto se sgarri una volta non succede nulla”, o ancora “E’ cotto, puoi mangiarlo”. Il rischio è raddoppiato se al tavolo siedono persone anziane di una generazione che non ha conosciuto questi problemi e che potrebbe anche interpretarli come un vezzo delle nuove generazioni, assimilabile ad alimentazioni vegane e simili. Colpa della tv spazzatura che racconta di star holliwoodiane che mangiano senza glutine per dimagrire. E allora il celiaco se ne sta buono nel suo cantuccio, col suo pasto differenziato, per certi aspetti più sano e saporito del cibo proposto dalle tavole natalizie, preparato, se non da se stesso, da uno dei suoi familiari ormai, anche loro abituati a queste dinamiche sperando che queste feste passino il prima possibile, ma soprattutto che la celiachia entri a pieno titolo in tutti menù, senza  che si sia più costretti a dare troppe spiegazioni….

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