UIL PENSIONATI: “QUALI NECESSITA’ E SOSTEGNI PER IL NUOVO SVILUPPO?”

Nota stampa della struttura territoriale della UIL pensionati: “Brindisi: Quali Necessità e Sostegni per il Nuovo Sviluppo?”

Vivere di riflesso a Brindisi e in provincia, i mali di una situazione politica complessa, aggravata da immobilismo, retorica, conservatorismo e inefficientismo, chiede in primis un cambio di atteggiamento. La prospettiva sarebbe in una visione politica di un’anima che metamorfismi l’aspetto negativo in positivo.
Lo sviluppo infrastrutturale a Brindisi e in provincia, un tempo molto gradito, ha bisogno di trovare nuove idee, strumenti e linee progettuali innovative per realizzare competenze e valori territoriali.
La chiusura delle Aziende e la delocalizzazione, invece, sono le vere matrici di tutti i mali com’è avvenuto con la Tecnomessapia a Ceglie e sta accadendo a Carovigno con l’industria aeronautica Leonardo di Brindisi che ha delocalizzato la sua base industriale in Polonia mettendo a rischio i lavoratori della città di Carovigno, non curandosi di salvaguardare il suo patrimonio industriale aeronautico territoriale.
Uno scotto che racchiude tutte le categorie infrastrutturali dal sociale al tessile, dall’edilizia all’agricoltura, dalla sanità all’industria, ma che minacciano tutti i servizi, gli stili di vita del cittadino e i lavori dell’intera area di Brindisi e Provincia.
Questo, secondo il sindacato, non è solo un paradosso economico finanziario, ma è anche socio-politico, incisivo sul Welfare cittadino, la cui svolta chiede di puntare su una prospettiva di nuovo sviluppo sulle imprese avviando percorsi formativi innovativi su: conoscenze, automatismi, tecnologie produttive avanzate che chiedono efficienza, quantità e qualità.
La fiducia è nelle attese governative che supportino risorse pubbliche e innovative al fine di una condivisione a “fare sistema” e di un’interazione progettuale protagonista più attenta tra politica, università, banche e imprese.
Il rammarico è nel “lavoro che non si crea”. La Puglia soffre di una crisi preoccupante, incisiva nella chiusura delle fabbriche nel foggiano, nel barese, nel leccese e nel tarantino. La cui Ilva ha assunto “carattere globale”, quindi diventa sintomatico adottare per la città (Zes plus, no tax area, poteri commissariali per le infrastrutture, eccetera).
La Uil pensionati di Brindisi “Stu Appia Antica” non vuole, però, che si dimenticasse di Brindisi che ha un’area industriale agonizzante con la Centrale “Federico II” di Cerano, che va nel 2025 verso la chiusura totale e che la sua riconversione in gas provocherà ricadute sul piano occupazionale e conseguenze sui cicli industriali e operazioni portuali inclusi. Il lavoratore è stanco di vertenze e di tavoli di crisi. Il sogno è di vivere una nuova realtà che faccia vivere in salute e dia prospettive nel piacere di lavorare.
Su tale tema il sindacato ha ritenuto importante per la soluzione della grave crisi “l’avvio del tavolo ministeriale del 6 febbraio scorso”alla presenza del Ministro Paola De Micheli, del vice ministro ai Trasporti Giancarlo Cancelleri e del direttore di Enel Carlo Tamburi.
La necessità dell’intervento, deciso da parte del Governo, chiede secondo la Uil pensionati “Stu Appia Antica”, l’attenzione per la realizzazione di un land bridge ecosostenibile che riduca le emissioni inquinanti, uno dei capisaldi della politica europea per affrontare le sfide dell’occupazione, crescita e sostenibilità, com’è sostenuto dal nuovo Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027?
Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e il Ministro Paola De Micheli per le Infrastrutture e coesione assicurano 42 miliardi del budget CEF II (Connecting Europe facility) per questa programmazione finanziaria, mentre l’Unione Europea ha riservato 33 miliardi ai trasporti, favorendo il settore ferroviario e, purtroppo, solo un miliardo, il 4% del plafond totale per tutti i servizi di trasporto, quando la portualità marittima richiede maggiori risorse economiche per la creazione di nuove rotte.
Per Brindisi, che soffre di una crisi connessa al mutamento del ciclo produttivo della centrale Enel, la necessità è di assecondare la sua vocazione storica in una prospettiva polifunzionale: commerciale, turistica e industriale in una programmazione condivisa dal governo che potrebbe consentire di rendere lo scalo strategico, competitivo e all’avanguardia nei mercati nazionali e internazionali attraverso la realizzazione d’infrastrutture che possano gestire il traffico turistico e commerciale, rendendolo propulsivo e dinamico.
Una visione che interessi una nuova programmazione che lieviti a Brindisi un antiindustrialismo militante e concordi sulla funzionalità di opere strategiche che trovino una copertura in finanziamenti.
Nel porto di Brindisi si registrano 1812 accosti, un dato stabile rispetto al 2018, mentre si rileva un calo complessivo del -6,1% delle merci movimentate di 7.460.776 di tonnellate: una flessione influenzata dalla diminuzione della movimentazione dei prodotti petroliferi e del carbone.
Le Zes (Zone economiche speciali), per la Uil pensionati “Stu Appia Antica”, sono un’opportunità, ma occorre bonificare il territorio e creare lavoro senza dimenticare che i porti collegati anche con la Cina possono essere vantaggi importanti per l’economia del territorio brindisino.
Il sindacato, da qualche tempo, chiede di essere ascoltato ma, di solito e non si comprende il perché, il governo fa “orecchio da mercante”, ma i vantaggi sono nell’essere insieme per acquisirne e fronteggiare le sfide che si combattono solo attraverso l’impegno e il senso responsabilità verso il beneficio del popolo e del cittadino. Penso a ciò che sta accadendo alla politica della non condivisione, fatta da movimenti deboli e populisti e non da partiti che intensificano i valori del Bene comune.
Per la Uil pensionati occorre assecondare la politica dei bisogni verso i giovani disoccupati, le famiglie a rischio di povertà, le persone non autosufficienti, gli anziani soli che sono senza uno stipendio da reddito di lavoro e da pensione. Mi chiedo come gli adulti senza un’occupazione possono mantenere una famiglia, far studiare i figli e curare gli anziani che sono a rischio di povertà relativa e assoluta?
Il rammarico è nella verità che, purtroppo, fa costatare la chiusura delle aziende e la desertificazione del territorio.
Negli ultimi anni da Brindisi e provincia migliaia di giovani si sono allontanate dalle loro comunità in cerca di nuovi lavori, di opportunità e di valorizzazione di percorsi formativi.
Sono stati costretti a lasciare le loro famiglie a causa di un lavoro precario, insicuro, sotto salario e di mancato rispetto di orari e diritti e di politiche che non avevano un senso di responsabilità e d’imprenditorie, ma solo logiche compresse di acquisire profitto a tutti i costi.
Il non rispetto della dignità del lavoratore induce a non costruire progetti per il divenire futuro della propria azienda e a farsi motore di una visione a lungo raggio.
Per il sindacato occorre, invece, fornire un futuro ai lavoratori giovani che oggi vedono sopra le loro teste calare una nebbia che non permette di vedere spiragli di luce neanche con l’aiuto dei genitori pensionati che, in questi anni di crisi, sono stati ammortizzatori sociali a figli e nipoti.
Genitori pensionati che dal 2011 hanno subito il blocco dell’indicizzazione delle pensioni e visto diminuire il potere di acquisto delle pensioni: il blocco incostituzionale della Fornero; sostituito dal blocco Poletti; il blocco Letta, prorogato da Renzi e infine dal blocco Conte con la legge di bilancio e il nuovo rallentamento dell’indicizzazione dal 2019 al 2021.
La Uil pensionati di Brindisi “Stu Appia Antica” chiede al Ministro Conte di ripristinare verso i pensionati la piena indicizzazione, prevedendo al contempo un meccanismo che restituisca il giusto di quanto a loro, è stato sottratto in questi anni.
Nello stesso tempo pone fiducia a un Governo che sia propositivo ai bisogni degli studenti ripristinando le università locali, ai giovani e agli adulti che chiedono lavoro nel rispetto di un programma di sviluppo nei settori strategici, che soddisfino i bisogni delle famiglie.
L’apertura è in un processo d’integrazione condiviso e omogeneo dando risposte occupazionali a cominciare dal piano di riconversione del carbone di Cerano a tutela e nel rispetto non di procedimenti burocratici, ma di saper governare il processo di transizione mentre la sanità s’impoverisce, il lavoratore è licenziato, le fabbriche chiudono, l’agricoltura è danneggiata, l’edilizia è in crisi e il turismo regredisce nel nostro territorio.
Il pensionato ammalato non ha bisogno di liste d’attesa e di continui viaggi della speranza, ma di qualità nelle cure e dei figli che chiedono di lavorare a Brindisi nel rispetto del diritto di essere persona che lavora e da valorizzare.

Il segretario della Uil di Brindisi ”Stu Appia Antica”
Tindaro Giunta

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