UN PROTOCOLLO D’INTESA TRA LA PROVINCIA DI BRINDISI E I 4 AMBITI PER LA GESTIONE INTEGRATA DEL WELFARE

Ecco cosa scrive il Presidente della Provincia Toni Matarrelli:

Un protocollo d’intesa tra la provincia di Brindisi e i 4 Ambiti Territoriali Sociali per la gestione del sistema integrato di welfare: alla base dell’accordo, la sinergia progettuale e lo scambio di competenze per ottimizzare gli interventi in favore delle fasce più fragili di popolazione.La provincia di Brindisi avrà un ruolo attivo nel settore della programmazione, progettazione e gestione del sistema integrato di interventi e servizi sociali.Al momento della firma dell’accordo, che ho sottoscritto in veste di presidente dell’Amministrazione Provinciale, erano presenti l’assessore Isabella Lettori, presidente dell’Ambito Territoriale Sociale BR1; la dott.ssa Antonia Baccaro, presidente dell’ATS BR2; il dott. Giuseppe Bellanova, presidente dell’ATS BR3, e il dott. Antonio Calabrese, presidente dell’ATS BR4. L’assemblea ha nominato Antonio Calabrese coordinatore per l’indirizzo politico-istituzionale e il dott. Gianluca Budano coordinatore per l’indirizzo tecnico-strategico. La direzione unificata dei servizi rimanda al raggiungimento di obiettivi specifici, in particolare alle finalità della cosiddetta Missione 5 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza denominata “Inclusione e coesione”, con riferimento alle voci infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore, disabilità e marginalità sociale. La gestione associata sovrambito, presieduta dall’Amministrazione provinciale, persegue tra le proprie finalità l’omogeneità dei livelli essenziali delle prestazioni sociali (LEPS) sull’intero territorio provinciale e il supporto interistituzionale, da intendersi come scambio complementare di competenze tecniche.Attraverso la manifestazione d’interesse presentata in forma congiunta al Dipartimento Welfare Sezione Inclusione Sociale Attiva della regione Puglia lo scorso gennaio, il nuovo organismo potrà accedere alle misure di sostegno promosse per prevenire l’istituzionalizzazione di persone vulnerabili; ai percorsi per favorire l’autonomia delle persone con disabilità e alle linee di intervento per il contrasto alle disuguaglianze.L’unione fa la forza.

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