E’ abbandonato dal 2008, da quando quel 28 maggio, i finanzieri hanno apposto i sigilli sul Villaggio Acque Chiare per lottizzazione abusiva appena due anni dopo che i 110 acquirenti decidessero di credere, e quindi investire il proprio denaro, nel sogno di Vincenzo Romanazzi, l’imprenditore costruttore. Il villaggio era stato realizzato con l’autorizzazione di Regione Puglia e Comune di Brindisi come residence quindi quelle ville non potevano essere vendute, da qui il sequestro e la lunga inchiesta giudiziaria e il processo che ancora aspetta di vedere sentenza definitiva e conclusione. Intanto che si aspettano pronunciamenti a vari livelli di giudizio, compreso quello della Grand Chambre di Strasburgo su un caso gemello ad Acque Chiare, non dormono sonni tranquilli i proprietari che attendono di sapere se le loro case verranno confiscate o no. Ma le immagini del foto-servizio di Brindisitime sono un pugno nello stomaco per chiunque abbia almeno un volta messo piede in quello che doveva essere un vero e proprio gioiello della città “turistica”.
Carmen Vesco