Ecco la nota a firma di Antonella Vincenti:
Nella serata di ieri ho preso visione di un documento dei sostenitori di Rosetta Fusco nel quale si ricostruiscono in maniera fantasiosa i motivi per i quali non si è giunti ad un accordo unitario sul congresso provinciale a Brindisi. Motivi che vanno semplicemente ricercati nella spaccatura all’interno dell’area renziana, che ha portato ad una pluralità di candidature. L’aver presentato per unitario un accordo che unitario non era (oltre che basato sul prendere o lasciare) è problema che riguarda la Fusco e i suoi. Insisto: la candidatura di Mario Monopoli rompe il tentativo di tenere paralizzato il Partito Democratico brindisino e per quanto riguarda Fronte Democratico è assolutamente fisiologico sostenere quella candidatura una volta venuta meno l’unitarietà del congresso.
Il documento pubblicato da Corrado Tarantino come primo firmatario, oltre ad essere una ricostruzione di comodo che non ha neppure il pregio di nascondere l’imbarazzo nel quale ci si trova, ha un secondo limite: quasi nessuno dei sottoscrittori di quel documento da me interpellati ha confermato di averlo mai letto e tantomeno sottoscritto. Alcuni ritengono addirittura che sia stata presa la propria firma posta in calce alla candidatura di Rosetta Fusco ed utilizzata per un altro scopo del quale era assolutamente ignaro. Male, per chi ritiene di essere in perenne contatto con gli iscritti e che fa della trasparenza dei propri atti politici un marchio di fabbrica.
Al di là dei toni insultanti utilizzati nei confronti di coloro che hanno avuto la responsabilità di fare una scelta trasparente e politicamente motivata (ma lo stile in politica non va di moda), mi piacerebbe avere da Rosetta Fusco un chiarimento su quel documento che porta come primi firmatari i principali sostenitori della sua campagna congressuale ed una serie di sottoscrizioni che non trovano conferma.
