A parole sono tutti impegnati, a Palazzo di Città, nel tentativo di portare in salvo la Brindisi Multiservizi, la più grande società partecipata del Comune di Brindisi. In realtà, vengono adottate decisioni che vanno in direzione opposta. L’ultimo atteggiamento a dir poco schizofrenico dell’Amministrazione Comunale riguarda la gestione dei servizi cimiteriali. In data 27 dicembre, con determina dirigenziale numero 391 dell’ing. Gaetano Padula (Lavori Pubblici), si è stabilito di procedere con l’affidamento alla società Brindisi Multiservizi della gestione dei cimiteri di Brindisi e di Tuturano. Il tutto, in considerazione del fatto che l’appalto con la società ATI D.R. Multiservice è scaduto ormai dal 30 settembre 2014.
A distanza di soli tre giorni, ieri mattina la Giunta Comunale ha deciso di affidare la gestione dei servizi cimiteriali all’esterno, con una gara d’appalto. La “scusa” è che i lavoratori non sono tutelati dall’articolo 4 (che consente il passaggio di cantiere dalla ditta uscente a quella subentrante). La Brindisi Multiservizi, pertanto, avrebbe difficoltà ad assumerli. Ma la stessa difficoltà si potrà riscontrare con una ditta privata, visto che se la tutela contrattuale non esiste vuol dire che non è applicabile in nessun caso. Allo stato attuale, pertanto, esiste una determina dirigenziale di affidamento dei cimiteri alla BMS ed unacontrapposta delibera di Giunta per l’indizione di una gara d’appalto per gli stessi servizi.
Per la BMS il cimitero rappresenterebbe una grande boccata di ossigeno e rivolgersi all’esterno significa appesantire ancora di più il carico economico sul bilancio del Comune. Ed a febbraio è in scadenza il contratto con la società Natuna per la gestione degli impianti sportivi. Anche in questo caso, come ampiamente annunciato già dalla precedente Amministrazione, tali servizi vanno affidati alla società partecipata BMS, ovviamente tutelando la forza-lavoro.
Su cimitero e impianti sportivi, così come sul canile, si potrà verificare l’effettiva volontà di questa Amministrazione di porre in salvo la BMS e di tutelare il futuro occupazionale di duecento lavoratori.