York, Jorg Alfred Hermann, il mimo dalla faccia bianca e le guance rosse sempre col cappello in testa, non c’è più da ieri pomeriggio. Il suo cuore ha smesso di battere alle 19 e 45 nella stanza d’albergo, all’Hotel Venezia in via Pisanelli a Brindisi, dove viveva da anni ormai: insufficienza renale il referto. Ora la salma di Jork è nella sala autoptica del Cimitero di Brindisi in attesa della tumulazione, verrà con ogni probabilità inumato non avendo un posto o una cappella di famiglia, e per i funerali si attende di capire come e chi potrebbe celebrarli e pagarli. Si cercano i parenti, la figlia in particolare, ma al momento nessuno si è fatto vivo. Potrebbe essere il Comune, o gli stessi cittadini che lo hanno tanto amato nei suoi vent’anni in città, a donargli l’estremo saluto. Lui era il mimo buono e conosciuto da tutti, non era solo un “senzatetto”, un omaccione alto e silenzioso, tedesco di nascita era stato veramente adottato dai brindisini, nato il 13 settembre del ’57, fra due settimane avrebbe compiuto 60 anni. Non tutti ci si fermavano a parlare, ma era una presenza costante di quelle alle quali non ci si fa caso ma che quando vanno via si sa che mancheranno. Cambierà il volto di corso Umberto I senza York, lui era sempre vicino alla tabaccheria e al bar Continental, aveva un inchino per tutti quelli che gli passassero vicino, che a volte lo salutavano e a volte no. Non era un uomo di molte parole, ma il suo umore lo si poteva leggere in faccia anche sotto il trucco bianco, e non era difficile vederlo stanco quando raccoglieva il suo pentolino con le mance per le sue performance semplici e cortesi con i bambini, ma il giorno dopo lo potevi ritrovare sempre lì a rendere quel posto un posto speciale. York se n’è andato e Brindisi si dovrà riabituare a non vederlo più in giro per il Centro.